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14/10/2009 - Provincia: Il problema del precariato, nota della Cisl
In questi giorni si sono svolti diversi incontri e confronti nelle sedi Cisl di Barcellona e S.Agata Militello per dare vita ad iniziative volte a dire basta, una volte e per tutte, al precariato. Su questo terreno le segreterie provinciali e regionali Cisl sono fortemente impegnati. Ma su questo tema, se il governo regionale non dà risposte serie e convincente, si rischia di aprire un vertenza sociale che investe tutta la Sicilia. Nella fascia tirrenica Tusa–Villafranca, alla pari dell’Area Metropolitana, si registra una fortissima presenza di precari in servizio presso le Pubbliche Amministrazioni, parrocchie, Ato, Aziende sanitarie, che praticamente fanno il paio con i nuovi precari della scuola. Parliamo di lavoratori contrattualizzati a 18 o a 24 ore, ma parliamo anche dei Lavoratori Socialmente Utili che ad oggi non riescono ad avere un contratto o dei lavori ex soci di cooperative che, malgrado prestino attività per gli Enti, restano in forza alle cooperative di provenienza. I precari della Sanità vengono stabilizzati solo in parte tenendo conto solo del personale utilizzato al 31 dicembre 2007, disattendendo totalmente quel personale che pure negli anni 2008 e 2009 ha prestato e presta servizio per conto delle Aziende. Eppure, rispetto ai lavoratori precari degli Enti Locali, si sperava e si spera nell’approvazione di una legge, sintesi dei diversi disegni di legge di questo o di quell’altro deputato. Nessuno di questi lavoratori riesce ad avere credito presso gli istituti bancari, come non possono contrarre prestiti e mutui. Eppure anche loro hanno famiglia e hanno comprato casa. Non è consentito che nell’area tirrenica, come in tutta la provincia di Messina, gli enti si permettono di esternalizzare servizi come refezione, trasporto, assistenti asili nido, addetti all’assistenza domiciliare o di dare doppi incarichi a dipendenti distaccandoli presso le Società d’Ambito, Unione di Comuni, Consorzi e conferendo di fatto doppi incarichi. Un vero e proprio sperpero di denaro pubblico per dare risposta a quei tanti amici che nelle varie campagne elettorali hanno appoggiato questo o quell’altro amministratore. Eppure ci sono Comuni che ancora, indisturbati, al di là di quello che dice il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, che ancora oggi nominano esperti con lauti compensi, magari dipendenti collocati a riposo qualche mese addietro. Vengono affidati servizi per la pulizia e la manutenzioni di giardini e parchi pubblici, ignorando le centinaia di Lavoratori Socialmente Utili che magari vorrebbero rendere la loro prestazione a fronte di quel minimo sussidio mensile. Ormai è ora di dire basta. C’è bisogno di fare chiarezza anche rispetto a quanto il governo regionale tenta di fare. I precari sono tutti uguali e pertanto, come i precari in servizio negli Uffici Regionali, anche quelli degli uffici regionali periferici, che comunque risultano contrattualizzati a 36 ore, anche l’altra platea di lavoratori contrattisti ed ASU, meritano un contratto a tempo indeterminato a 36 ore, come meritano di avere riconosciute tutte le prerogative contrattuali ed il riconoscimento dei contributi previdenziali per tutto il periodo prestato. Bisogna dare vita al Ruolo Unico Regionale ad esaurimento, vietando assolutamente le esternalizzazioni e gli affidamenti per servizi che possono essere assicurati da questi lavoratori e dare precedenze e preferenze nei concorsi pubblici e nelle assunzioni. Come bisogna riqualificare e riprofessionalizzare questo personale per profili che registrano carenze, quali vigili urbani, autisti, cuochi, inservienti, assistenti asili nido, operai, infermieri, assistenti domiciliari. Purtroppo di tutto questo sono corresponsabili la maggior parte delle stesse Amministrazioni locali, che continuano indisturbate a distrarre denaro pubblico. Il governo regionale deve veramente far funzionare il famoso tavolo tecnico ma deve, soprattutto, sapere affrontare il problema in maniera serio e convincente. Purtroppo i nostri governatori, come quelli del passato, sono convinti che mantenere in vita il precariato sarà garantita la rielezione a deputato regionale. La Cisl ritieni, quindi, che questo stato di cose rischia di diventare un dramma sociale, per questo condividiamo le preoccupazioni e le forti tensioni di questa grande platea di lavoratori che sono il futuro della Pubblica Amministrazione e perciò ci sentiamo di sostenere pienamente anche le iniziative delle Associazioni e dei Movimenti di categoria, sapendo che se questo governo regionale non affronta e non risolve il problema lo scontro sociale sarà inevitabile.
I SEGRETARI ZONALI CISL
S.AGATA MILITELLO (Calogero Emanuele) ¼br /> BARCELLONA P.G. (Roberto Isgrò)
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