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27/10/2009 - “No alle disparità, gli Lsu siamo solo noi” i precari comunali pretendono le 24 ore
Siracusa - Temono di ricevere uno sgradevole sgambetto i lavoratori socialmente utili ex Progresso Ibleo in servizio presso il comune di Siracusa. Una popolazione di circa sessanta addetti, che da nove anni presta la propria attività negli uffici comunali percependo un assegno mensile di 516 euro lorde, potrebbe vedersi preferire nella priorità delle stabilizzazioni da altri lavoratori precari che invece in questi anni hanno trovato occupazione presso ditte private quali la Ciclat, Rit, Securitas e Gepa.
“No, adesso tocca a noi,” – affermano – “vorrebbero accontentarci con 18 ore settimanali e agli altri assegnare contratti quinquennali di diritto privato a 24 ore. Questa è una discriminazione bella e buona, non siamo disponibili ad accettare un contratto di diritto privato per un numero di ore settimanali inferiore a quello previsto per i lavoratori esternalizzati che hanno usufruito di una forma di stabilizzazione nel recente passato”.
Le fazioni che sembrano contrapporsi hanno una matrice comune nel precariato: un gruppo lavora per un reddito minimo di poco più di 6000 euro, senza garanzie di previdenza e di assistenza sanitaria, senza poter percepire una busta paga e dunque non può accedere ai fidi bancari, l’altro, invece, sottoposto a regolare contratto stipulato con la società che ne ha permesso l’esternalizzazione, con un reddito annuo di 15500 euro, a cui vanno aggiunte le contribuzioni e le tutele di legge. Requisiti che, sostengono i precari del comune, hanno fatto decadere nei loro confronti lo status di Lsu, per i quali non possono vantare diritti di regolarità.
Per dare corpo alla protesta, i lavoratori Lsu hanno scritto una lettera al presidente del consiglio comunale, Edy Bandiera, chiedendo il rispetto del proprio diritto di prelazione nella stabilizzazione. “Non siamo contrari alla regolarizzazione degli altri che sono stati esternalizzati ed hanno avuto la possibilità di percepire regolari buste paga, ma ciò deve avvenire senza che vengano lesi i nostri diritti”.”Siamo vicini a queste persone – confermano gli lsu ex progresso ibleo – che come noi condividono la precarietà lavorativa ed economica, ma non ammettiamo che qualcuno possa prevaricare il nostro diritto di precedenza e per questo andremo fino in fondo ricorrendo, se necessario, alla giustizia amministrativa ed eventualmente a quella ordinaria”.
A favore di questi lavoratori si era espressa, nell’estate scorsa, Rita Maccarrone, dirigente del servizio di progettazione e gestione delle attività di formazione e orientamento della regione siciliana, specificando che la priorità delle stabilizzazioni è riservata agli Lsu mai stabilizzati”. Per questo motivo si era dato vita ad un censimento degli interessati ed erano stato avviati specifici colloqui di orientamento.
La ristabilizzazione è prevista, si legge nel documento, solo in caso di crisi del settore accertata e nei limiti del fondo destinato, ma sempre subordinatamente agli aventi diritto Lsu, nel cui comparto non rientra chi ha già avuto un’assunzione ed una busta paga.
“Chi ha scelto la stabilizzazione con esternalizzazione in ditte private – conclude il documento di cui sono primi firmatati Giovanna Bottaro, Cettina Motta e Lucia Schepis – ha fatto la scelta in piena libertà assumendosene i rischi, ma ottendendone anche vantaggi non indifferenti”.
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