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11/11/2009 - Prepensionamenti e blocco delle assunzioni, così la Regione siciliana sfoltisce il personale
Via ai prepensionamenti per il prossimo biennio, stop alle assunzioni per tutto il 2010, tetto massimo alle collaborazioni e alle consulenze, blocco all'ingresso di nuovi precari e contratti a tempo indeterminato per i precari che ci sono già e che hanno determinati titoli. Con queste mosse la Regione siciliana intende sfoltire l'esercito dei regionali, i cui stipendi pesano come un enorme macigno sul bilancio, e contenere così la spesa per il personale. Il piano, preparato dall'assessore
regionale alla Presidenza Gaetano Armao, è contenuto in un disegno di legge che a giorni approderà in giunta. Il ddl da un lato riordinerà e ridistribuirà il personale dell'amministrazione regionale, anche attraverso un turn-over, dall'altro ridurrà il numero di dipendenti. Il disegno di legge sul riordino del personale punta sui concorsi interni, sugli sviluppi di carriera e sul ricorso ai prepensionamenti su base volontaria, nel quadro del contenimento della spesa. Il numero di dipendenti che potrebbe optare per il prepensionamento è stimata tra le 1.500 e le 2.500 unità tra il 2010 e il 2011, con un risparmio per le casse regionali di circa 9.000.000 di euro. Previsto anche il trasferimento di funzioni e personale dalla Regione agli enti locali e la soppressione dell’Aran.
Sparisce la terza fascia dirigenziale, che rimane in vita fino ad esaurimento. Questa conterà su 1.000 unità, praticamente la metà dei dirigenti regionali. I dirigenti di terza fascia saranno inquadrati nella seconda, che conterà 960 unità, mentre la prima ne conterà 38. Il passaggio avverrà però tramite un concorso per titoli. “Con questo progetto di riforma si danno risposte concrete ai dipendenti della Regione, a partire dai dirigenti della cosiddetta terza fascia e, in generale, al nuovo assetto della dirigenza. Come ho ripetuto spesso, la Regione, oggi, conta appena undici dirigenti di età compresa tra i 35 e i 40 anni. Il nostro obiettivo è quello di sfoltire i ranghi dell’amministrazione con i prepensionamenti e, contemporaneamente, di inserire i giovani nei ruoli dirigenziali della Regione”, dice Armao. Nel prossimo triennio i posti di dirigenti di seconda fascia che si libereranno saranno coperti attingendo alla graduatoria del concorso a titoli.
I regionali potranno chiedere di andare anticipatamente in pensione. Armao non vuole sentire parlare di baby pensionamenti, ma basterà avere cinquanta anni di età e venticinque di anzianità contributiva per andare in riposo anticipato. Per chi sceglierà questa strada, sarà applicata una riduzione dell’assegno pensionistico dello 0,1% per ogni mese di anzianità mancante al massimo su cui si calcola, cioè 90 anni sommando età anagrafica e contributiva. Stessa riduzione verrà applicata alla buonuscita, erogata non tutta in una volta ma diluita in tre anni. Quattro le finestre nel prossimo biennio per approfittare dello scivolo pensionistico. Tutto allo scopo di snellire l'organico e avviare un graduale ricambio generazionale, senza incidere negativamente sul bilancio regionale. Le pensioni del personale regionale saranno adeguate con perequazione annuale alla normativa statale.
Il personale in soprannumero è destinato ad essere assegnato nelle province che presentano carenza di organico. Il trasferimento avverrà su richiesta degli stessi dipendenti o, nel caso non ci fosse la disponibilità di un numero adeguato di unità, d'ufficio.
Blocco delle assunzioni per tutto il 2010, mentre per il triennio 2011-2013 l’amministrazione regionale potrà provvedere al reclutamento nei propri ruoli di personale in percentuale non superiore a un terzo del numero di dipendenti andati in pensione l’anno precedente. Tra il 2010 e il 2013, stop alle assunzioni anche agli enti locali, alle partecipate e a soggetti sotto il controllo della Regione. Il blocco riguarda sia il reclutamento di personale che la stipula di contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Tetto massimo di cinque collaboratori esterni per gli uffici regionali, di cui non più di due riconducibili a qualifiche dirigenziali. La dotazione organica degli uffici che collaborano con la Presidenza della Regione e con gli assessorati dovrà comunque essere ridotta almeno del 30 per cento.
I precari saranno contrattualizzati a tempo indeterminato, a richiesta degli interessati.
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