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09/06/2010 - Cascio contende a Lombardo il dialogo con il governo nazionale sulle risorse destinate alla Sicilia e i precari

Il Parlamento regionale sta avviando “un fitto tavolo di confronto con il governo nazionale per raggiungere l’obiettivo”. Quale obiettivo? Una deroga al patto di stabilità che impedisce la sistemazione dei 22 mila precari siciliani, su cui il Presidente della Regione si è speso in questi giorni, incontrando anche il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta. Ma non è stato il solo ad incontrare Letta. La stessa idea l’hanno avuta il senatore Carlo Vizzini e il Presidente dell’Assemblea regionale, Francesco Cascio, i quali hanno riferito che il tenore delle risposte date da Letta al governatore non sono incoraggianti, al contrario di quello che il governatore ha fatto credere, perché la deroga alla Sicilia farebbe scattare un uguale trattamento per le altre regioni, mettendo in crisi l’impalcatura della manovra finanziaria. Insomma, Lombardo non ha detto le cose come stanno, ma non è il caso di preoccuparsi perché il Parlamento regionale ha in corso una trattativa “parallela” con il governo nazionale e questa trattativa, non l’altra intrapresa dal governatore, potrebbe concedere uno spiraglio. Capita l’antifona, no? Se qualcosa arriva in Sicilia, precari in testa, non dovrete dire grazie a Lombardo. E’ il Parlamento, non il governo regionale, a disporre di una corsia preferenziale con Roma. Due chances invece che una per l’Isola? Magari, fosse così; c’è competizione, l’interesse prevalente potrebbe essere di evitare che sia “l’avversario” ad avvantaggiarsi della decisione favorevole assunta dal governo nazionale, sicché invece che avvantaggiarsene, la Sicilia potrebbe riceverne un danno. Il doppio canale è sponsorizzato dai berlusconiani di Roma, questo è poco ma sicuro. Lo stato dell’arte rimane appeso al filo dell’aggiustamento promesso da Berlusconi e atteso da Miccichè (ma anche dalla controparte, Castiglione, Alfano, Schifani ecc). IL governo spurio non favorisce di certo Lombardo nel dialogo con il governo nazionale. Il governatore ha un percorso in salita da compiere e ad ogni rampa deve concedere qualcosa. Cascio è il maggiore competitor storico di Lombardo, stavolta il ruolo viene platealmente mostrato con l’aiuto del senatore Carlo Vizzini, indicato come il successore di Diego Cammarata al comune di Palermo. Stessa cordata, la coppia si muoverebbe in perfetta sintonia, preparandosi per tempo, con una lunga rincorsa, agli appuntamenti elettorali. Il rappresentante della Regione siciliana, come è noto, è il Presidente regionale pro tempore, e non il Presidente dell’Assemblea. L’attivismo di Cascio, dunque, è politicamente compatibile con le sue iniziative, ma non lo è istituzionalmente. Del pari, il governo di Roma deve “ascoltare” l’esecutivo regionale ed il suo presidente, assumendo le decisioni più opportuno, dopo avere valutate le richieste. Anche sul merito, le posizioni di cascio e Lombardo divergono. Cascio propone una stabilizzazione dei precari attraverso un taglio di altre spese, Lombardo punta alla stabilizzazione senza dovere sacrificare risorse destinate alla Sicilia. E precisa che occorrono deroghe, non soldi. Il Pdl, in linea con cascio, considera essenziale che la Sicilia abbia le carte in regola. E Roma? Le difficoltà di far giungere nell’Isola le risorse “dovute” è arcinota. Come se dovessero attraversare la Salerno-Reggio Calabria. La competizione sui precari conferma l’orientamento che il centrodestra starebbe assumendo sulle candidature alle prossime regionali. La visibilità che Francesco Cascio si è guadagnato a Palazzo dei Normanni gli regala la pole position. Il contesto, tuttavia, è tutt’altro che facile. L’esito dell’avventura del Pdl Sicilia peserà pesantemente alle urne e quindi sulle candidature. Il ritorno a casa metterebbe il bastone fra le ruote a Cascio, la definitiva – ma improbabile – rottura lo rilancerebbe. I giochi non sono fatti nemmeno per il comune capoluogo dove si voterà prima delle regionali. Vizzini sembra stare nel novero dei papabili, ma anche qui vale lo stesso discorso fatto per cascio, work in progress.


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