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24/06/2010 - Precari, i sindaci in protesta davanti alla Prefettura

Per come già deciso nel corso dell’assemblea dei sindaci svoltasi a Sciacca il 16 giugno scorso e ribadito durante l’ulteriore incontro svoltosi ieri a Palermo, per iniziativa dell’ANCI Sicilia, lunedì prossimo 28 giugno, alle ore 10, tutti i sindaci della provincia di Agrigento, insieme al presidente della Provincia, ai lavoratori interessati ed ai loro rappresentanti sindacali si ritroveranno davanti alla Prefettura per un’ulteriore manifestazione a sostegno del mantenimento in servizio presso gli enti locali dei lavoratori con contratto a tempo determinato. “Come è noto sono ormai tante le iniziative che nell’ultimo mese si stanno susseguendo su tale drammatica questione'' dice a questo proposito il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, che è stato il promotore di questo movimento con una prima assemblea svoltasi nell’aula consiliare della Città dei templi il 7 giugno. “Ieri a Palermo – continua Zambuto – abbiamo approvato una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei ministri in cui abbiamo tornato a chiedere la modifica alle regole del Patto di stabilità interno tali da consentire una ‘sterilizzazione’ del somme impiegate dagli enti locali nelle misure di stabilizzazione del personale precario e prevedere precise deroghe al rigido sistema sanzionatorio. Ora – dice ancora il sindaco di Agrigento – dobbiamo essere tutti presenti lunedì davanti alla Prefettura, come faranno i colleghi delle altre province davanti alle prefetture degli altri capoluoghi siciliani. Per questo faccio appello ai colleghi, ai lavoratori ed ai dirigenti sindacali di partecipare a quest’appuntamento, prima che i sindaci siciliani vadano a consegnare a Berlusconi le loro fasce tricolori. Con quello che propone il Governo nazionale tutti i comuni non saranno più nelle condizioni di poter assicurare i servizi essenziali ai cittadini. Specialmente in Sicilia gli enti locali non dispongono di entrate finanziarie proprie delle amministrazioni con sede nelle aree più sviluppate del Paese e vivono in una realtà sociale caratterizzata da una condizione di scarso sviluppo''.


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