09/03/2010 - LA DONNA DALL’ANTICHITA’ AD OGGI



Nell'antichità quasi tutti i popoli antichi ritenevano che la donna dovesse essere completamente soggetta all'uomo: la famiglia di tipo patriarcale infatti caratterizzava la società presso i persiani, i greci e i romani. Ad Atene, in Grecia, la donna era considerata un essere inferiore e la sua libertà era molto limitata. Le leggi la definivano incapace di fare testamento e soggetto alla tutela del padre o del marito. Considerata per sua natura irresponsabile, era condannata a vivere in uno stato di perpetua minorità. Inoltre l'infedeltà della donna era considerata come un delitto che il marito oltraggiato poteva punire con la morte. Un ruolo particolare invece rivestivano le matrone. La matrona aveva grande importanza nella vita della famiglia: era lei che si occupava della prima educazione dei figli. Con il volgere dei tempi poi, in età imperiale, la figura della donna andò modificandosi: essa cominciò sempre più a partecipare a festa e banchetti, a cerimonie pubbliche e private, a volte da sola a volte con il marito. Il ruolo della donna nel Medioevo invece non è facilmente riconducibile ad un unico comune denominatore; spesso ignorata o disprezzata da teologi e filosofi, essa occupava in parecchi casi una posizione influente nella vita politica, religiosa e artistica. Molto dipendeva, come è logico, dalla condizione sociale e dall'ambiente; ma è certo che, nonostante ciò, al chiudersi del Medioevo, si consolidò definitivamente quell' atteggiamento di ostilità e di oppressione nei confronti della donna che dominerà poi tutte le società europee dell'età moderna. Il Medioevo rimase quindi nella sostanza una civiltà guerriera e rude che relegava la donna in una posizione di netta inferiorità. Alcuni addirittura consideravano la donna l'incarnazione stessa del male. Nei secoli XII e XIII nacque la cultura cortese in cui si svilupparono i movimenti religiosi non conformisti, sulla base di una larga partecipazione femminile; trionfò in campo cattolico il culto della Vergine. Ma tutto ciò venne poi represso o comunque non riuscì a far nascere nuove istituzioni e nuove consuetudini di vita. Questo orientamento ideologico era infatti caparbiamente in contrasto con il ruolo svolto dalle donne nello stesso ambito della produzione economica. Rispetto al passato dove era vista solo come un oggetto e poco considerata nella società, oggi la donna è presente in tutti i ruoli. La donna oggigiorno è presente non solo nel mondo lavorativo ad alti livelli, come nell'imprenditoria, ma occupa anche un ruolo altrettanto importante in politica. Con le sue capacità, ottiene successo nei vari settori in cui opera.
Tuttora ci sono persone che non rispettano la donna, la considerano solo un oggetto da usare e buttare via. Nell'ultimo periodo, infatti, si sono intensificate le notizie sulla violenza nei confronti delle donne. Il ruolo della donna, quindi, nonostante tutte le conquiste che si sono avute nel corso della storia ed essendo questa una figura molto rappresentativa sia nel sociale, che nella famiglia, è stato sminuito e infangato da avvenimenti di cronaca nera.
Le violenze che si subiscono, non sono solo fisiche e quindi dolorose, ma anche psicologiche, portando così una donna a rimanere traumatizzata a vita. A causa di ciò la sua vita non sarà più quella di prima, poiché segnata da mostruosi avvenimenti. Le donne oggi, e le adolescenti soprattutto, hanno timore di camminare per le strade delle nostre città.
Essere donna oggi è molto difficile a causa della realtà complessa che ci circonda. Nonostante tutto la sua tenacia le permette di far fronte alla vita con tutte le sue problematiche. La donna è capace di tollerare il più grande dolore, la soglia della sua sopportazione è altissima. Non si può certo definirla “il sesso “debole”. Perché oltre alle innumerevoli capacità intellettive è in grado di fare una cosa che la rende unica: procreare, dare al mondo un nuovo essere.


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